Mercoledi 31 ottobre con il Ministro Alessandro, Alessandra, Manuela, e l’inconfondibile striscione rosso della nostra fraternità, siamo partiti con il treno delle 4:26 dalla stazione di Pisa, destinazione Roma, per partecipare all’Udienza Generale di Papa Francesco in Piazza San Pietro, alla quale era invitato il Terz’Ordine Francescano Secolare d’Italia.
Direttamente dall’aeroporto, con tanto di valigia in deposito, dopo 24 ore di viaggio, ci hanno raggiunto in Piazza San Pietro, stanchi ma felici, Rosalba e Daniele di ritorno dal loro viaggio di nozze in Uganda, dove hanno portato il loro contributo di aiuto ad un orfanotrofio del luogo.
Papa Francesco, dopo il consueto giro in papamobile (il nostro ministro è riuscito anche a farsi un bel selfie davanti a sua Santità!), ha salutato gli intervenuti ed ha iniziato la catechesi sulla sesta Parola del Decalogo: “Non commettere adulterio”, evidenziando che l’amore fedele di Cristo è la luce per vivere la bellezza dell’affettività umana. Infatti, dice Papa Francesco, la nostra dimensione affettiva è una chiamata all’amore che si manifesta nella fedeltà, nell’accoglienza e nella misericordia. Questo comandamento si riferisce esplicitamente alla fedeltà matrimoniale.
Il brano ascoltato della Lettera di San Paolo, continua Papa Francesco, è rivoluzionario per l’antropologia di quel tempo. Dire che il marito deve amare la moglie come Cristo ama la Chiesa! Questo comando è destinato solo agli sposi? In realtà questo comando è per tutti. E’ una Parola Paterna di Dio rivolta ad ogni uomo e donna. Il cammino della maturazione umana è il percorso stesso dell’amore che va dal ricevere cura alla capacità di offrire cura, dal ricevere la vita alla capacità di dare la vita. È quindi un’attitudine globale della persona che sa assumere la realtà e sa entrare in una relazione profonda con gli altri. Chi è L’adultero, il lussurioso, l’infedele? E’ una persona immatura, che tiene per se la propria vita e interpreta le situazioni in base al proprio benessere e al proprio appagamento. Ogni vocazione cristiana, in questo senso, è sponsale perché è frutto del legame d’amore in cui tutti siamo rigenerati, il legame d’amore con Cristo come ricorda il brano di S. Paolo, a partire dalla sua fedeltà, dalla sua tenerezza, dalla sua generosità. Guardiamo con fede al matrimonio e ad ogni vocazione e comprendiamo il senso pieno della sessualità. La creatura umana nella sua inscindibile unità di spirito e corpo e nella sua polarità maschile e femminile è una realtà molto buona, destinata ad amare ed essere amata. Il corpo umano è il luogo della nostra chiamata all’amore autentico, non c’è spazio per la lussuria e per la sua superficialità. Dunque la Parola non commettere adulterio, pur se in forma negativa, ci orienta alla nostra chiamata originaria, cioè all’amore sponsale pieno e fedele che Gesù Cristo ci ha rivelato e donato.
Conclusa la catechesi il Papa ha salutato e benedetto i pellegrini presenti tra i quali noi partecipanti, in rappresentanza della nostra fraternità, al pellegrinaggio promosso dall’Ordine Francescano Secolare d’Italia. Poi si è intrattenuto di fronte alla Basilica con le coppie di sposi novelli.
Al termine dell’Udienza abbiamo avuto il piacere di conoscere i simpatici rappresentanti della Fraternità di Orte con i quali abbiamo scambiato esperienze e contatti. Ci hanno invitato a visitare la loro fraternità che si trova vicino a Poggio Bustone, i cui abitanti, secondo la tradizione, furono salutati da San Francesco quando, per la prima volta nel 1209 giunse in quel borgo alle pendici degli Appennini, con la frase “Buon giorno, buona gente!”. Ci hanno detto che Orte è anche vicino a Fonte Colombo, altra meta significativa del cammino di S. Francesco. Felici della conoscenza, ci siamo salutati con il proposito di far incontrare le nostre fraternità e “combinare” qualcosa di bello e spirituale insieme, magari proprio in uno di questi due luoghi legati a momenti importanti della vita di S. Francesco.
Vicino all’ingresso della Basilica di San Pietro abbiamo incontrato anche i nostri amici/fratelli della fraternità di S. Croce in Fossabanda di Pisa. Dopo la foto di rito, abbiamo partecipato insieme a loro ed alle altre fraternità d’Italia alla Santa Messa dedicata all’Ordine Francescano Secolare presieduta da Mons. Paolo Lojudice che alla fine ci ha impartito la Benedizione.
Omelia di Papa Francesco
Dopo aver lasciato Piazza S. Pietro, abbiamo vissuto un altro importante momento di spiritualità recitando la Coroncina della Divina Misericordia alle 15:00, nel Santuario della Divina Misericordia in Roma, Chiesa di Santo Spirito in Sassia, dove sono anche conservate alcune reliquie di santa Faustina Kowalska.
È stata una giornata bellissima ed intensa in cui abbiamo respirato tanta aria di fraternità. Non solo quella condivisa fra di noi e con gli altri fratelli dell’OFS in San Pietro, ma anche in comunione con chi non è potuto venire, ma da casa ci ha accompagnato con il cuore. Come padre Fabrizio con la benedizione alle quattro del mattino. Come gli altri fratelli della nostra fraternità di S. Francesco, che con tanti messaggi di saluto, allegria e preghiera, ci sono stati vicini tutto il tempo.
Mentre eravamo in treno, durante il viaggio di ritorno, ci sono arrivate le foto dell’Adorazione che si teneva nella Chiesa di San Giusto a Lucca e ci siamo sentiti portati nel cuore davanti al Signore. Così come noi abbiamo portato nel cuore i nostri fratelli dell’Ofs, Padre Fabrizio ed i frati di Monte S. Quirico, le Sorelle Clarisse, i nostri cari e …tutti…, davanti al Signore e a Papa Francesco, sotto il cielo di Roma, in questa bella vigilia della Festa di Tutti i Santi resa ancor più luminosa dalla Luce della Parola del Signore.