ANTIFONA D'INGRESSO Cfr Ap 19,5-7
Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi Santi, voi che lo temete, piccoli e grandi!
Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio, l'Onnipotente.
Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria.
Così recita l’antifona d’ingresso della Messa per la festa di Tutti i Santi dell’Ordine Serafico che si celebra il 29 novembre di ogni anno.
Il 29 novembre 1223, papa Onorio III confermò solennemente la Regola di san Francesco, già approvata verbalmente nel 1209 da Innocenzo III. L’originale della Regola è conservato tra le reliquie nella Basilica di S. Francesco in Assisi. Da qui la scelta di celebrare il 29 novembre la festa di tutti i santi dell’Ordine Serafico che è stato focolare di santità e di profonda vita spirituale in ogni tempo e luogo. I figli santi e le figlie sante del Poverello appartengono al primo, secondo e terzo Ordine e provengono da ogni condizione sociale e culturale. Ci sono martiri, dottori, sacerdoti, fratelli religiosi, laici, vergini, sante donne, re e principi.
Si tratta di una moltitudine immensa radunata intorno al grande Poverello, «recante il segno del Dio vivo». L’Ordine Serafico risplende per la santità di vita dei suoi membri: questo è il motivo della sua vitalità spirituale che lo fa perennemente rifiorire. Di solito, nei nostri antichi conventi si trovano dipinti e antichi affreschi che riproducono la scena dell’albero francescano che ha come radice san Francesco, il cui albero di vita ha portato frutti innumerevoli di santità e di beatitudine.
Nell’albero francescano c’è posto anche per santa Chiara, pianticella di Francesco, che portò molto frutto. Sono gli uomini illustri e le donne sapienti che hanno vissuto il timore di Dio, ritrovando Gesù Cristo in tutte le creature, specialmente nei poveri e negli emarginati, soggetti di carità e non semplicemente oggetto di qualche elemosina o di un’opera pia. Per questa festa, è tradizione, nelle diverse famiglie francescane, rinnovare i voti di castità, povertà e obbedienza, come gesto concreto e libero di donazione a Dio e ai fratelli. San Francesco è stato l’alter Christus: a noi il compito di testimoniare al mondo la gioia del Vangelo e la bellezza di una vita semplice, autenticamente umana, ossia ritrovando Dio nei fratelli e in tutte le cose, in ogni rapporto umano.
La Festa di Tutti i Santi dell’Ordine Serafico è una grande sfida per noi francescani: annunciare al mondo, con la vita, con la carità concreta, che il cielo non è vuoto e che ad attenderci c’è qualcuno, il nostro Signore Gesù Cristo. La santità è amore concreto per Dio nel prossimo: è amare Cristo nei poveri, in ogni persona che ci passa accanto.
Edoardo Scognamiglio
Teologo
COLLETTA
O Dio onnipotente, che ti sei degnato di dare maggiore luce alla tua Chiesa con mirabile e svariata fioritura di santità seràfica, concedi a noi di imitare gli esempi di tanti gloriosi confratelli, e di conseguire nei cieli la corona riservata ai giusti. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA Sir 44,1.10-15
Dal Libro del Siràcide
Facciamo l'elogio degli uomini illustri, dei nostri antenati secondo le loro generazione.
Essi furono uomini virtuosi, i cui meriti non furono dimenticati.
Nella loro discendenza dimora una preziosa eredità, i loro nipoti.
I loro discendenti restano fedeli alle promesse e i loro figli in grazia dei padri.
Per sempre ne rimarrà la discendenza e la loro gloria non sarà offuscata.
I loro corpi furono sepolti in pace, ma il loro nome vive per sempre.
I popoli parlano della loro sapienza, l'assemblea ne proclama le lodi.Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE dal Salmo 23
Rit. Questa generazione cerca il tuo volto, o Signore.
Del Signore è la terra e quanto contiene,
l'universo e i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita. Rit.Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna. Rit.Questi otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. Rit.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
Questa è una vera fratellanza:
vincendo la malvagità del mondo, seguì Cristo e con lui esulta nei cieli.Alleluia.
VANGELO Mc 10,17-21
+ Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».Parola del Signore.
SULLE OFFERTE
Ti siano graditi, Signore, i doni che ti offriamo nella festa di tutti i Santi dell'Ordine Serafico: essi che già godono della vita immortale, ci proteggano nel nostro cammino verso di te. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio proprio
V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito.
V. In alto i nostri cuori. R. Sono rivolti al Signore.
V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio. R. E’ cosa buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Oggi ci dai la gioia di contemplare la città del cielo, la santa Gerusalemme che è nostra madre, dove l'assemblea festosa dei nostri fratelli glorifica in eterno il tuo nome. Verso la patria comune noi, pellegrini sulla terra, affrettiamo nella speranza il nostro cammino, lieti per la sorte gloriosa di questi membri eletti della Chiesa, che ci hai dato come amici e modelli di vita.
Per questo dono del tuo amore, uniti all'immensa schiera degli Angeli e dei Santi, cantiamo con gioiosa esultanza la tua lode: Santo, Santo, Santo,…
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Mt 5,8-10
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci nutri dell'unico pane e ci conforti con l'unica speranza, donaci il tuo Spirito, perché insieme con i tuoi Santi formiamo in Cristo un cuore solo e un'anima sola, per risorgere con lui nella gloria. Per Cristo nostro Signore.