Avanti! Ci siamo!

Quante volte nelle nostre riunioni di Consiglio è emerso il desiderio sincero di conoscere altre realtà francescane, altre fraternità OFS. Mi sembra di ricordare che in Toscana ci siano 54 fraternità e tante anche nella nostra zona, fraternità vivaci e impegnate seriamente.
Sostenerci a vicenda in questa cammino di conformità a Gesù Cristo sulle stile di San Francesco sia un pò il desiderio di tutti noi. Laddove poi abbiamo anche un legame particolare di conoscenza, di cammini condivisi, di professioni fatte insieme il desiderio diventa maggiore. Nella nostra Fraternità il ricordo delle sue origini è molto vivo.

C’è stata una bella occasione nella quale ci siamo ritrovati con la Fraternità che ci ha generati all’OFS, la Fraternità di Santa Croce in Fossabanda di Pisa. È stata l’occasione dell’incontro zonale, di preghiera e meditazione, presso il Monastero delle Clarisse di San Micheletto che si è svolto il giorno 17 Marzo alle 15,30.

Le nostre fraternità si sono incontrate per la Messa alle ore 10.00, poi abbiamo celebrato un momento molto bello che ha fatto gioire il cuore di Francesco che altro non pensava (così raccolta il Celano) che all’umiltà dell’ incarnazione e alla carità della Passione:

L’Angelus alle ore 12…. Una celebrazione suggestiva che ci ha ricordato la bellezza di questa pratica.

Nel pomeriggio alle ore 15.30 incontro con le altre Fraternità dalle Clarisse per la preghiera e la meditazione tenuta da Sr. Redenta. Tantissime persone, molti interventi, molti propositi di bene.

Ma, scusate, il momento che a me è piaciuto di più è stato il pranzo.
Non vi scandalizzate, ma lì ci sono stati momenti, persone e cose che hanno colorito il nostro incontro con la fraternità di Pisa Santa Croce.

Una assemblea di persone libere, felici, affamate, con il panino in una mano e il bicchiere di vino in un’altra, in piedi, senza cercare sedie per accomodarsi, in dialogo fraterno con altri, mentre i nostri bimbi scorrazzavano negli stretti corridoi e saltavano scalini a 4 a 4.
San Francesco dall’alto sorrideva contento di questa sua “truppa”.
Forse anche gli austeri vecchi frati appesi ai muri del piano superiore sarebbero scesi volentieri a vedere che cosa stava succedendo e forse forse anche i marchesi Cotenna ai quali apparteneva la villa nell’800 si saranno domandati “ma che succede?”
Al silenzio di morte la vivacità cristiana di una fraternità viva e bella.
E il Convento sembra rivivere, sorridere, gioire, sentire che qualche cosa si muove di bello, di santo, di interessante.

Avanti fratelli in questa direzione!
Ci Siamo!

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