Il giorno 24 ottobre scorso abbiamo celebrato il Capitolo della nostra Fraternità.
Ne abbiamo fatto un atto sacramentale, sia per la preghiera con cui è stato preparato e celebrato, sia per il coinvolgimento di tutti, una specie di “actuosa partecipatio” come quella che chiedono i liturgisti per la celebrazione della Messa e dei sacramenti. Solo che qui è stata possibile, mentre nella Messa, chissà perché, è molto difficile.
A ben pensarci la gioia che è esplosa nell’aula capitolare, la commozione ed altri sentimenti espressi, anche apertamente, in quel contesto, sono frutto di questa “actuosa partecipatio”.
Il Capitolo è una roba nostra. Noi l’abbiamo chiesto, voluto, preparato, ed infine celebrato. Lo abbiamo sentito “nostro” e come tale lo abbiamo celebrato.
Sì, è vero che era il rinnovo del Consiglio e questo anche abbiamo fatto, ma al di là di questo era lo spirito che contava, che è difficilmente descrivibile, ma facilmente respirabile.
Una sala grande a misura di Covid, ornata puntualmente con fiori e testi sacri che facevano da corona ad una immagine di San Francesco presente fra noi in modo vero, vivo.
La logica conseguenza di tutto questo è stata la visita alle nostre sorelle Clarisse di San Micheletto.
È un po differente dalla visita delle donne agli apostoli dopo la resurrezione.
Qui gli apostoli sono andati dalle donne, ma il clima era pasquale, gioioso, fraterno, desideroso di vivere insieme questo momento stupendo.
Ora che dire in chiusura; grazie a Dio, grazie a San Francesco per la sua presenza fra noi, grazie alle sorelle e ai fratelli OFS specie al Consiglio uscente e nuovo.
Non smarriamo la gioia pasquale che ha caratterizzato questo Capitolo e che San Francesco ci accompagni.